DECISAMENTE PREGIATA ED INTERESSANTE D'EPOCA
originale vintage a colori con tinte da quadro
dimensioni foglio intero 27 cm. x 19 cm.
.proveniente da ASTUCCIO CONTENENTE
tavole di animali preistorici dipinti magnificamente
dinosauro dinosauri
con retro spiegazione in lingua tedesca
presumibilmente di fine '800 (intorno 1895)
serie II
zeichnungen v. heinrich harder
herausgegeben von der kakao compagnie theodor
reichardt g. m. b. h. wandsbek
rekonstruktionen nach verschiedenen nvissenscoaftlichen
vorlagen erlauternder text von wilhelm bolsche.La meiolania (gen. Meiolania) è una tartaruga estinta, vissuta tra l'Oligocene e l'Olocene in Oceania. I primi esemplari vissero circa 30 milioni di anni fa e il genere prosperò fino al Pleistocene; una popolazione relitta sopravvisse in Nuova Caledonia fino a circa 2000 anni fa.Questa tartaruga era di dimensioni enormi: poteva raggiungere la
lunghezza di 2,5 metri, e rappresenta la tartaruga terrestre più grande
mai esistita dopo la Testudo atlas. La meiolania possedeva un cranio
piuttosto insolito, dotato di numerose protuberanze nodose e simili a
corna. Due lunghi aculei sporgevano dalla parte posteriore e formavano
un corto arco, che conferiva all'intero cranio un'ampiezza di circa 60
centimetri. Queste corna non permettevano all'animale di ritrarre il
capo nel carapace, come invece avviene nelle tartarughe odierne. La coda
era anch'essa protetta da “anelli” corazzati, ed era dotata di aculei
allungati nella parte posteriore. In generale, la forma del corpo della
meiolania richiama notevolmente i dinosauri anchilosauri e i mammiferi glittodonti, per un fenomeno di convergenza evolutiva.
Si noti che tanto gli anchilosauri, quanto i glipttodonti, quanto
meiolania vissero in mondi ove abbondavano predatori bipedi (per gli
anchilosauridi i dinosauri teropodi, per gliptodonti e tartarughe gli
uccelli carnivori inetti al volo), i predatori bipedi sono
particolarmente vulnerabili al "thagomizer", ovvero alle code dotate di
aculei o spine ed agitate nei pressi delle loro lunghe 8e relativamente
vulnerabili) zampe.
Descritta per la prima volta nel 1886 sulla base di una vertebra, la meiolania fu inizialmente ritenuta una lucertola simile ai varani, imparentata con la gigantesca Megalania
(da qui il nome generico, che richiama quello del grande varano
estinto). Successivi ritrovamenti più completi chiarirono che si
trattava di una gigantesca tartaruga, imparentata alla lontana con i criptodiri sudamericani. Alcuni animali simili risalenti all'Eocene (o forse addirittura al Cretaceo) sono stati ritrovati in Argentina (Niolamia).
Sono note varie specie di Meiolania: la più nota è M. platyceps, dell'entroterra australiano, di grandi dimensioni. Altre specie sono M. brevicollis e M. mackayi, rinvenuta in Nuova Caledonia, che fu l'ultima a scomparire. La specie M. oweni, dotata di un largo cranio piatto, è attualmente attribuita a un genere a parte, Ninjemys.
La meiolania vagava per l'entroterra australiano cibandosi di
cespugli e arbusti; è probabile che allo stadio adulti avesse pochi
predatori, grazie alla taglia e alle potenti difese. I piccoli, però,
dovevano essere facili prede di carnivori come Thylacoleo, Quinkana e Megalania. Le specie vissute in Nuova Caledonia e nell'isola di Lord Howe, in ogni caso, erano notevolmente più piccole di quelle australiane; questa tendenza può essere ricondotta al fenomeno del nanismo insulare.
condizioni generali BUONE